Il nascituro e la responsabilità aquiliana ovvero della possibile diacronia di condotta illecita ed avveramento del danno

Il nascituro e la responsabilità aquiliana ovvero della possibile diacronia di condotta illecita ed avveramento del danno
18 Aprile 2001: Il nascituro e la responsabilità aquiliana ovvero della possibile diacronia di condotta illecita ed avveramento del danno 18 Aprile 2001

Da: "Responsabilità civile e previdenza" - Giuffrè EditoreN. 2 - 2001di Giampaolo MiottoIl contrasto giurisprudenziale in tema di risarcibilità del danno subito dal "nascituro" a causa di un illecito verificatosi durante la gestazione può essere risolto tenendo presente quale sia la struttura stessa della responsabilità civile, nel cui ambito la condotta illecita dell’agente (solo potenzialmente dannosa) costituisce un elemento della fattispecie dell'illecito civile ben distinto dall'evento dannoso. A ciò consegue che la prima ben può verificarsi in un momento diverso rispetto a quello in cui, successivamente, viene ad esistenza il secondo. La "relazione intersubiettiva" tra danneggiato e danneggiante si attua solo nel momento in cui si verifica il danno, e non prima di questo. Nel caso del "nascituro" l'evento dannoso si produce pertanto solo nel momento della nascita e, dunque,è proprio  in quel momento che si completa la fattispecie dell'illecito civile, dando così luogo al diritto al risarcimento del danno.Scarica l'intero estratto in PDF(Nota a sent. Trib. Monza 8 maggio 1998, Danoodarry e altro c. Soc. Assicur. Generali e altro; Trib. Monza 28 ottobre 1997, Moro c. Soc. Unipol assicur. e altro) 

Categorie

Altre notizie