Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico da una madre che falsifica la firma del marito sulla domanda di iscrizione scolastica del figlio

Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico da una madre che falsifica la firma del marito sulla domanda di iscrizione scolastica del figlio
09 Ottobre 2020: Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico da una madre che falsifica la firma del marito sulla domanda di iscrizione scolastica del figlio 09 Ottobre 2020

Una madre che, imputata dei reati di cui agli artt. 76 D.P.R. 445/2000 e 483 c.p., è stata ritenuta colpevole di aver attestato falsamente, nella dichiarazione presentata al dirigente scolastico, di avere effettuato la scelta dell’iscrizione del proprio figlio minore presso il medesimo istituto con il consenso dell’altro genitore.

La madre del minore aveva provveduto, invece, all’insaputa del padre, all’iscrizione del piccolo, avendo trasferito la propria residenza in altra Regione.

L’imputata veniva assolta in primo grado per particolare tenuità del fatto, ma il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Brescia aveva proposto ricorso avverso detta pronuncia, lamentando l’illogicità della sentenza laddove aveva ritenuto minima l’offensività della condotta perchè questa si era consumata in un quadro di conflittualità genitoriale.

La Corte di Cassazione, sez. V Penale, con sentenza n. 25941/20, accogliendo i motivi di gravame, ha annullato la sentenza impugnata ed ha rinviato per nuovo giudizio al Tribunale di Brescia ritenendo che “la stessa descrizione del fatto palesa il chiaro intento di mendacio perseguito dall’imputata, pienamente realizzato e reso ancor più grave dalla circostanza di involgere gli interessi di un figlio in tenera età”. 

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