La Corte di Cassazione, III sez. Penale, con la sentenza n. 20089/20, ha confermato la pronuncia emessa dalla Corte d’appello di Campobasso, con la quale aveva condannato un imprenditore perché ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 81 cpv c.p., l. n. 638/1983, art. 2, comma 1 bis, art. 61 c.p., n. 7, ovvero per aver omesso il versamento delle ritenute.

Secondo la Suprema Corte nessun rilievo avrebbe avuto la fase di criticità attraversata dalla società.

Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti viene integrato semplicemente dalla consapevole scelta di omettere i versamenti.

Pertanto, sotto il profilo soggettivo, trattandosi di reato a dolo generico, nessun rilievo  assume la circostanza che il datore di lavoro, costretto da una fase di criticità, operi la scelta di destinare le risorse finanziarie per far fronte a debiti ritenuti più urgenti o decida di dare preferenza al pagamento degli emolumenti ai dipendenti, dal momento che la contingenza della situazione finanziaria non esclude la rilevanza penale della condotta, ovvero quella di omettere consapevolmente  il versamento delle ritenute.