Frodi assicurative: un bollettino di guerra

Frodi assicurative: un bollettino di guerra
27 Novembre 2018: Frodi assicurative: un bollettino di guerra 27 Novembre 2018

Secondo l’ultimo rapporto ANIA sulla r.c. auto (sulla base dei dati forniti dall’IVASS) i sinistri stradali “a rischio frode” nel 2017 sono stati il 22,4% del totale di quelli denunciati alle Compagnia di assicurazione (2.857.883), e cioè quasi uno su quattro.

Le frodi più clamorose, quelle che salgono all’onore delle cronache, sono la punta di un iceberg di vastissime dimensioni e rendono bene l’idea di un fenomeno diffuso capillarmente sul territorio nazionale, anche se con importanti particolarità locali (si va dal 14,7% del Veneto al 44,0% della Campania).

Ha fatto scalpore, ad esempio, la notizia di un’indagine della Procura di Napoli che ha condotto agli arresti domiciliari ben 18 avvocati partenopei (su 49 persone oggetto di misure cautelari), accusati di far parte di una vera e propria holding della truffa, sospettata di aver inventato di sana pianta centinaia di incidenti, per un totale di 2.800 richieste di risarcimento. L’organizzazione disponeva di chi reclutava i falsi danneggiati e i testimoni, per i quali esisteva un vero e proprio tariffario, che reperiva false perizie, chi negoziava gli assegni di traenza in modo che venissero incassati non dai beneficiari (gli asseriti danneggiati), ma dagli organizzatori.

Non meno impressionante l’organizzazione che agiva a Roma, ideando “a tavolino” falsi incidenti (30 gli episodi accertati, ma molti altri sono al vaglio degli inquirenti) e presentando poi i pretesi danneggiati a medici conniventi, che accertavano lesioni inesistenti e prescrivevano cure fisioterapiche poi effettuate solo sulla carta. Anche in questo caso 26 ordinanze di custodia cautelare, di cui 6 in carcere, e ben 207 indagati, di cui 78 per associazione per delinquere.

Ma quello che si registra nelle diverse Regioni italiane è un vero e proprio bollettino di guerra, che propone le più diverse varietà di frodi e di illeciti di varia natura.

A Torino è finito nei guai addirittura un maggiore del Carabinieri, accusato di aver contattato i familiari delle persone rimaste vittima di incidenti mortali o con lesioni gravi, indicando loro una precisa agenzia “infortunistica” che si sarebbe potuta occupare del risarcimento del danno.

A Verona un uomo che aveva stipulato due polizze infortuni si era autoinferto una ferita alla mano, recidendosi i tendini di alcune dita e cercando di incassare complessivamente circa un milione di indennizzo.

A Imperia una carrozzeria, con l’ausilio di vari automobilisti, simulava sinistri con danni a cose, prendendo a martellate la carrozzeria di alcune auto, montando (e poi smontando) su altre parti di carrozzeria danneggiate o causando veri e propri urti fra veicoli: indagate 19 persone.

Dopo essersi assicurato contro gli infortuni, un grossetano denunciava di essersi infortunato a seguito di una caduta avvenuta mentre camminava, in realtà non verificatasi. Si tratta di un tipo di frode che, in questi ultimi tempi, si va rapidamente diffondendo.

Denunciava falsi sinistri r.c. auto un gruppo di napoletani e casertani (10 indagati, di cui 4 arrestati) “in trasferta” nella provincia di Savona, intestando fra l’altro svariate polizze auto ad ignare vittime, fra le quali una persona che risultava aver contratto addirittura tredici polizze r.c. auto a sua insaputa.

A Firenze, invece, un avvocato (interdetto per un anno dall’esercizio professionale) falsificava i certificati medici dei danneggiati e faceva figurare quali trasportati persone che, in realtà, non lo erano stati, per maggiorare i risarcimenti pagati dagli assicuratori.

Erano in tre, invece, gli avvocati che, assieme ad un medico, a Massa Carrara avrebbero tenuto le fila di numerosi incidenti stradali di natura fraudolente sui quali le indagini sono tuttora in corso.

Tre episodi isolati, ma molto simili, invece, a Nocera Inferiore, relativi ad incidenti denunciati da altrettante persone che si dicevano danneggiate a causa dello scontro con altri autoveicoli, i cui proprietari hanno però negato di aver mai urtato i veicoli dei pretesi danneggiati.

Una vera e propria svendita della giustizia civile era quella che avevano organizzato, secondo gli inquirenti, tre Giudici di pace di Torre Annunziata, secondo un ben preciso tariffario: 500 euro per una sentenza di condanna fino a 5.000 euro e 1.000 euro per una condanna maggiore. Anche i consulenti tecnici d’ufficio dovevano pagare, dai 350 ai 500 euro per ogni incarico. Ma nella rete della locale Procura, che ha filmato numerosi passaggi di denaro contante da una mano all’altra, è finito pure un folto gruppo di avvocati, consulenti d’ufficio, intermediari faccendieri varie addirittura ufficiali di polizia giudiziaria: 112 indagati, con 27 persone finite in custodia cautelare. Ovviamente l’oggetto di un così intenso traffico era un’infinità di incidenti stradali fasulli organizzati da persone pregiudicate per precedenti specifici che si avvalevano di numerosi procacciatori degli indispensabili figuranti, canalizzavano i sinistri a carrozzieri compiacenti, arruolavano testimoni, falsificavano certificati medici. Insomma, un campionario completo della truffa e della corruzione e una sorta di sottosistema economico talmente diffuso da apparire tentacolare. Addirittura, uno dei protagonisti si era reso responsabile di una sparatoria nei confronti di un complice, ferito ad un gluteo perché reo di aver maldestramente orchestrato un falso incidente disconosciuto da un suo familiare.

Ma anche a Castellamare di Stabia sono oltre stati 50 gli incidenti a finire sotto la ente di ingrandimento della polizia giudiziaria. In questo caso, alcune compagnie assicuratrici, avvedutesi che in determinati luoghi si concentravano molti incidenti sospetti, vi avevano installato videocamere che, in seguito, avevano dimostrato come molti degli incidenti denunciati loro non fossero proprio avvenuti. In altri casi si sono rivelati falsi svariati incidenti denunciati come accaduti a pedoni inciampati asseritamente a causa di buche o sconnessioni dei marciapiedi.

Si è rivelato fasullo anche un incidente denunciato come avvenuto in provincia di Avellino che, a suo dire, avrebbe causato gravi lesioni ad un presunto trasportato, essendo emerso che questi se le era procurate in tutt’altre circostanze.

Altre 22 persone coinvolte in una ventina di incidenti in realtà mai accaduti, ma denunciati come avvenuti nelle provincie di Napoli, Caserta ed Avellino, sono oggetto di indagini a Villa Castelli.

In corso a Bari, invece, un’indagine nella quale sarebbero coinvolti diversi professionisti su un vasto giro di fatture sospette emesse da un centro di riabilitazione,

12 gli arrestati tra avvocati, medici, periti assicurativi, carrozzieri ed una sessantina di indagati a Lecce nell’ambito di un’inchiesta della locale Procura, per 37 incidenti con danni gonfiati o inesistenti.

 

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