La responsabilità ricade su chi ha la custodia dell’animale.

Un cane meticcio di grossa taglia usciva dalla sua abitazione prospicente la strada e, invadendo la via, cagionava lesioni gravi, tra cui la rottura della milza ad un motociclista che si trovava a transitare, e che non riusciva ad impedire l’ostacolo improvviso. 

A seguito di impugnazione è intervenuta la Cassazione che, ha confermato il giudizio di penale responsabilità dell’imputato per le lesioni colpose gravi così cagionate.

La Corte di Cassazione, sez. IV Penale, con sentenza n. 14189/21, ha nuovamente confermato quello che è un orientamento giurisprudenziale consolidato, ovvero che il detentore del cane assume una posizione di garanzia e pertanto su questi ricade l’obbligo di controllare e di costudire l’animale, adottando ogni cautela per evitare le possibili aggressioni a terzi anche all’interno dell’abitazione (sez. IV, 16.12.2011 n. 18814), poiché la pericolosità del genere animale non è limitata esclusivamente agli animali feroci, ma può sussistere anche in relazione ad animali domestici o di compagnia quali il cane, di regola mansueto, così da obbligare il proprietario ad adottare tutte le cautele necessarie e prevenire le prevedibili reazioni dell’animale.

L’insorgere della posizione di garanzia relativa alla custodia di un animale prescinde dalla nozione di appartenenza, e conseguentemente detto obbligo sorge ogni qualvolta sussista una relazione anche di semplice detenzione dell’animale; infatti l’art. 672 c.p. collega il dovere di non lasciare libero l’animale o di custodirlo con le debite cautele al suo possessore, ed il possesso deve essere inteso anche solo come materiale o di fatto, non essendo necessario un rapporto di proprietà in senso civilistico.