Abbiamo ottenuto la prima sentenza della Cassazione che ha riconosciuto l’assistenza gratuita ai malati di Alzheimer

L’Avv. Miotto ha ottenuto la sentenza della Corte di Cassazione che per la prima volta ha riconosciuto che l’assistenza dei malati di Alzheimer dev’essere totalmente gratuita, negando che essi o i loro parenti debbano pagare una parte delle rette di mantenimento in un Istituto di ricovero.<br>Infatti, quando le condizioni di salute di un malato cronico (nel caso specifico: di Alzheimer) ne impongono il ricovero, non è possibile scindere le “prestazioni di natura sanitaria effettuate nei confronti del paziente” da quelle “di natura meramente assistenziale”, ai fini di distinguere una “quota” delle spese necessarie per il suo mantenimento in Istituto corrispondente alle prestazioni “assistenziali” e con lo scopo di porre quest’ultima a carico suo o dei suoi familiari obbligati agli alimenti.<br>Poiché l’intera attività assistenziale, in questo caso, è “di rilievo sanitario”, il relativo onere è interamente “di competenza del Servizio sanitario nazionale”, come impongono l’art. 32 della Costituzione e l’art. 30 della legge n. 730/1983.<br>Lo ha affermato, per la prima volta, la sentenza n. 4558/2012 della Corte di Cassazione che, respingendo il ricorso proposto da un Comune, ha confermato la sentenza n. 1775/2005 della Corte d’appello di Venezia, che aveva già riconosciuto questo principio.<br>L’Avv. Miotto ha patrocinato questa causa fin dall’inizio e, nonostante una sentenza di primo grado sfavorevole, ha ottenuto dalle Corti superiori il pieno riconoscimento dei diritti dei propri assistiti.<br>I maggiori costi di una malattia “cronica” rispetto a quelli delle affezioni “acute” non sono un motivo valido per negare il diritto alla salute garantito dalla Costituzione ad ogni cittadino ed attuato dalla legge di riforma sanitaria.<br>Questo è il principio per il quale ci impegniamo a tutelare i diritti dei malati e dei loro parenti.<br>Leggi qui la sentenza n. 4558/2012 della Corte di Cassazione27 Novembre 2018: Abbiamo ottenuto la prima sentenza della Cassazione che ha riconosciuto l’assistenza gratuita ai malati di Alzheimer 27 Novembre 2018

L’Avv. Miotto ha ottenuto la sentenza della Corte di Cassazione che per la prima volta ha riconosciuto che l’assistenza dei malati di Alzheimer dev’essere totalmente gratuita, negando che essi o i loro parenti debbano pagare una parte delle rette di mantenimento in un Istituto di ricovero.
Infatti, quando le condizioni di salute di un malato cronico (nel caso specifico: di Alzheimer) ne impongono il ricovero, non è possibile scindere le “prestazioni di natura sanitaria effettuate nei confronti del paziente” da quelle “di natura meramente assistenziale”, ai fini di distinguere una “quota” delle spese necessarie per il suo mantenimento in Istituto corrispondente alle prestazioni “assistenziali” e con lo scopo di porre quest’ultima a carico suo o dei suoi familiari obbligati agli alimenti.
Poiché l’intera attività assistenziale, in questo caso, è “di rilievo sanitario”, il relativo onere è interamente “di competenza del Servizio sanitario nazionale”, come impongono l’art. 32 della Costituzione e l’art. 30 della legge n. 730/1983.
Lo ha affermato, per la prima volta, la sentenza n. 4558/2012 della Corte di Cassazione che, respingendo il ricorso proposto da un Comune, ha confermato la sentenza n. 1775/2005 della Corte d’appello di Venezia, che aveva già riconosciuto questo principio.
L’Avv. Miotto ha patrocinato questa causa fin dall’inizio e, nonostante una sentenza di primo grado sfavorevole, ha ottenuto dalle Corti superiori il pieno riconoscimento dei diritti dei propri assistiti.
I maggiori costi di una malattia “cronica” rispetto a quelli delle affezioni “acute” non sono un motivo valido per negare il diritto alla salute garantito dalla Costituzione ad ogni cittadino ed attuato dalla legge di riforma sanitaria.
Questo è il principio per il quale ci impegniamo a tutelare i diritti dei malati e dei loro parenti.
Leggi qui la sentenza n. 4558/2012 della Corte di Cassazione

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