La Cassazione torna sul concorso di cause umane e cause naturali e butta il bambino con l'acqua sporca

La Cassazione torna sul concorso di cause umane e cause naturali e butta il bambino con l'acqua sporca
18 Dicembre 2011: La Cassazione torna sul concorso di cause umane e cause naturali e butta il bambino con l'acqua sporca 18 Dicembre 2011

Da: "Responsabilità civile e previdenza" N. 12 - 2011 Con la sentenza n. 15991/2011, la Cassazione ritorna sul tema del concorso di cause umane e cause naturali per affermare l’irrilevanza di queste ultime sul piano della causalità materiale e l’obbligo risarcitorio dell’autore dell’azione umana imputabile, il quale dovrebbe rispondere dell’intero pregiudizio inerente all’evento dannoso, con esclusione delle sue sole conseguenze eziologicamente riconducibili alla concausa naturale. Il ripensamento della Corte rispetto ad un suo recente precedente è condizionato dall’indebita sovrapposizione di diversi piani di indagine e dalla malcomprensione del fenomeno. Ai fini di una corretta soluzione del problema sono indispensabili un’altrettanto corretta individuazione dei connotati di quest’ultimo (per evitare di confonderlo con fattispecie ad esso contigue) ed il ricorso all’analogia iuris finalizzato a colmare un’evidente lacuna normativa, facendo applicazione del principio di causalità, secondo il quale sul responsabile del fattore umano concorrente deve farsi gravare la sola parte del danno cagionata dal suo adempimento o dal suo illecito.Scarica l'intero estratto in PDF(Nota a sentenza: Cassazione Civile, Sezione III, 21 luglio 2011, n. 15991)

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