L’abuso della cessione del credito risarcitorio

L’abuso della cessione del credito risarcitorio
14 Novembre 2016: L’abuso della cessione del credito risarcitorio 14 Novembre 2016

Nota a sentenza di Stefano Argine e Giampaolo Miotto in Danno e responsabilità 2016, 884 e segg.   Nella prassi del infortunistica stradale il frazionamento del credito risarcitorio attuato mediante la cessione di parte di esso (o addirittura di due distinte parti a soggetti diversi) è ormai frequentissima e da luogo a numerose problematiche non solo di carattere pratico, ma anche di natura giuridica. Gli autori analizzano il fenomeno, ponendo in evidenza le questioni giuridiche che esso implica in ambito “r.c. auto” e, in particolare quelle attinenti alla procedibilità delle distinte domande risarcitorie che possono conseguirne e all’abuso del processo. Numerose decisioni dei Giudici di merito hanno ritenuto che, anche in relazione alla particolare procedura di accertamento del danno e di liquidazione del risarcimento prevista dal codice delle assicurazioni private in questa materia, il frazionamento del credito risarcitorio rappresenti una condotta contraria ai doveri di correttezza e buona fede. Ciò in quanto esso vanifica l’obiettivo della completezza della richiesta risarcitoria perseguito dal legislatore allo scopo di semplificare e velocizzare le procedure liquidative, implica un aggravamento della posizione del danneggiante e, in definitiva, è suscettibile di tradursi in un abuso dello strumento processuale. Questo orientamento, ormai maggioritario nella giurisprudenza di merito, viene condiviso da due sentenze rese dal Giudice di Pace di Milano (n. 277/2016) e dal Tribunale di Milano (n.6099/2015, quest’ultima confermativa, in sede di appello, di un’altra decisione del Giudice di pace ambrosiano, che si era espressa in tal senso.

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